Negli ultimi mesi, l'Italia ha visto un calo significativo dell'inflazione, passando dall’8,2% su base annua registrato ad aprile 2023 allo 7,3% di aprile 2024, una riduzione dello 0,9% che ha avuto ripercussioni positive sui tassi di interesse dei mutui.
Dato che tassi di interesse più bassi possono rendere i mutui più accessibili e convenienti, in questo articolo esamineremo il legame tra inflazione e tassi di interesse, e cosa questo comporta per chi desidera chiedere un mutuo.
L'inflazione è l'aumento generale dei prezzi dei beni e servizi nel tempo, e può avere un impatto significativo sui tassi di interesse.
Quando l'inflazione è alta le banche centrali, come la Banca Centrale Europea (BCE), tendono ad aumentare i tassi di interesse per controllare la crescita dei prezzi, esattamente come accaduto da luglio 2022.
Tuttavia, dato il recente calo degli ultimi mesi, si prevede che la BCE ridurrà i tassi di interesse nel prossimo futuro, con un primo taglio di 0,25 punti percentuali verificatosi il 6 giugno, per sostenere ulteriormente la stabilità economica del paese.
Tale provvedimento andrebbe ad influenzare positivamente la stabilizzazione e la riduzione dei tassi di interesse attuali, in lento calo già da febbraio 2024.
Secondo il report mensile di aprile 2024 dell’Associazione bancaria Italiana (ABI), nel mese di marzo 2024 il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,79% rispetto al 4,42% di dicembre 2023.
Data l’attuale situazione del mercato, è importante capire quale tipo di mutuo sia più adatto alle proprie esigenze.
I mutui a tasso fisso offrono la sicurezza di una rata costante per tutta la durata del mutuo, il che può essere rassicurante in periodi di incertezza economica. Con un tasso fisso, saprai esattamente quanto pagherai ogni mese, senza sorprese.
Contrariamente al variabile, questa tipologia di tasso non segue però l’andamento del mercato e dunque non beneficia di eventuali flessioni positive, che potrebbero portare ad una riduzione del tasso applicato.
D'altra parte, i mutui a tasso variabile, seppur attualmente più alti, offrono la possibilità di giovare dei ribassi durante il corso dell’ammortamento. Inoltre, esistono varianti come il variabile a rata costante e il variabile con CAP, che garantiscono al mutuatario un maggior controllo della rata e del tasso massimo applicato.
Nel primo caso, l’intestatario potrà godere di un impegno mensile costante nel tempo, mentre la variazione dei tassi andrà a modificare esclusivamente la durata del piano di ammortamento. Il variabile con CAP prevede invece un tetto massimo oltre il quale il tasso di interesse applicato non potrà eccedere.
Il recente calo dell'inflazione ha già portato a una riduzione dei tassi di interesse sui mutui, che diverranno ancora più accessibili se si concretizzerà l’ulteriore abbassamento del tasso BCE nei prossimi mesi.
Chi sta considerando l'acquisto di una casa dovrebbe valutare attentamente le proprie opzioni tra mutui a tasso fisso e variabile, tenendo conto delle proprie circostanze finanziarie e della tolleranza al rischio. Comprendere le dinamiche tra inflazione e tassi di interesse può aiutare a prendere decisioni più consapevoli e a sfruttare al meglio le opportunità offerte dal mercato attuale.
Grazie alla prospettiva di una riduzione dei tassi di interesse dunque, il momento potrebbe essere propizio per fare il grande passo e acquistare la casa dei propri sogni.